"Ma cosa sarebbe l'amore se avesse come condizione quella di ricevere lo stesso trattamento? Quello di cui mi parli tu è commercio, volgare baratto. Ma l'amore è viscerale, non lo scegli, non lo puoi manipolare, semplicemente lo provi". (Gianfranco)
Che prezzo ha essere diverso da…? Che prezzo bisogna pagare per affrontare un rifiuto?
Penso che si tratti di una riflessione che ognuno di noi – in modo e in condizioni diverse – ha vissuto nella propria esperienza di vita una relazione tossica (familiare, amicale, lavorativa, amorosa…).
A un certo punto della nostra vita ci troviamo davanti a un bivio è il momento di fare una scelta capace di abbandonare vecchi schemi per salvare la nostra esistenza da queste relazioni malsane.
Il tema è serio, e ne parla, con la sua scrittura meravigliosa Patrizia Ciribè nel suo libro “Una foglia caduta in estate”, al quale oggi dedico uno spazio nel nostro “Book Blogger” de La Bottega della Felicità”.
Consiglio questo romanzo perché è una lettura capace di lasciare il segno.
Tutto inizia con la nera paura, di tornare alle proprie origini portando con sèla solitudine, l’angoscia e il senso di colpa pronti sempre a tornare, finché un giorno si troverà il coraggio di affrontarle guardandosi dentro. La verità prima di salire a galla porterà con sé il sentimento di vuoto e distacco...
Un romanzo che fa riflettere quando siano importanti i genitori per i loro figli, poiché sono loro a fornire i primi legami affettivi.
Delfi cresce in un ambito familiare tossico, dove il padre finge, semplicemente, che il figlio non esista, comportamento che causa una ferita emotiva durata nel tempo. Trascinata con se anche dopo quarant’anni. Ferita che ricomincia a sanguinare quando Delfi da Milano torna a Santa Margherita Ligure, il passato ritorna nel presente portando con se ricordi pieni di ansie, angosce, paure e sensi di colpa.
Il fatto di aver vissuto un padre giudicante e indifferente ha recato in Alfio (Delfi) una grande difficoltà nell’esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni. Fin da giovane sviluppa un senso di inadeguatezza che porta a rifiutare relazioni sentimentali, preferendo rimanere solo a livello emotivo.
Patrizia Ciribè con gusto raffinato ed esclusivo racconta le storie dei suoi personaggi fra presente e passato, intessute di pregiudizi, timori e inibizioni capaci di far sentire sbagliato chiunque si azzardi a mostrare la propria non omologazione a una comunità eterosessista, patriarcale e maschilista.
Una storia di un figlio senza un padre che riesce a superare i propri traumi emotivi grazie al miracolo dell’amore conosciuto grazie a Gianfranco. Una storia avvincente e rivelatrice sul significato dell’importanza delle relazioni e dei segreti non detti all’interno del contesto familiare, con un finale inatteso che tocca non solo le persone queer, ma chiunque potrebbe vivere i pericoli vissuti nelle relazioni tossiche intrafamiliari.
L’autrice dimostra di possedere una grande sensibilità ed empatia nelle tematiche queer da rendere la storia credibile mantenendo un equilibrio nel costruire i protagonisti della storia rendendoli verosimili, reali.
Insomma, in poco meno di 280 pagine troverete un condenso di emozioni, una storia d’amore ma anche di solitudine, dolore, resilienza e un finale inatteso… Preziosi spunti di riflessione, perché le ingiustizie del passato se non affrontate ci perseguitano nel tempo, una finestra aperta su una vicenda di grande importanza come ad esempio il pieno riconoscimento e l’integrità psicofisica delle persone queer.
Molto attuale in quanto, negli ultimi anni, sono aumentati gli episodi di omofobia e violenza dentro i contesti familiari che non vengono denunciati, dove i genitori non accettano l’omosessualità delle figlie e dei figli.
A me è piaciuto tanto e Ve lo consiglio caldamente!
Dr. Angelo La Barbera, psicologo strategico
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